Tanya Clarke è una designer con derive ambientaliste e che non ha mai fatto mistero della sua inclinazione per il recycling di cui si serve con risultati interessanti nelle sue creazioni chiamate Liquid Light.
Sono punti luce ricavati da vecchie tubature, termostati e rubinetti recuperati e associati a LED e vetro soffiato per simulare il gocciolio dell’acqua, che s’accende e garantisce risultati inediti nell’illuminazione d’interni o da esterni.
Ci sono lampade sospese o da parete, piantane o luci da inserire in giardino tra rampicanti che ne enfatizzino i risultati. Una parte delle vendite di queste lampade vanno a Polaris Institute, una fondazione canadese che investe sull’educazione ambientale.
Via Blueant
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