L’inglese lascia spazio ad un gioco di parole che in italiano comprendiamo ma non possiamo rendere: Burniture, in luogo di Furniture, racconta bene questa collezione di complementi d’arredo in legno che sembrano bruciacchiati alle estremità. O, volendo ribaltare la situazione e richiamare scenari più poetici, paiono sorgere dalle proprie ceneri.
Il cuore della nuova collezione di Alejandro Cantù è uno sgabello che si chiama Burnt Stool, lettalmente sgabello bruciato. Lo è solo in parte, per fortuna, dunque mantiene tutta la sua stabilità e si serve dell’effetto del fuoco solo a fini decorativi.
L’idea è molto originale e accattivante, specialmente vista nelle foto di presentazione che propongono gli sgabelli, nelle loro diverse declinazioni, sistemati proprio in mezzo alle braci che deriverebbero dalla combustione delle gambe di appoggio.
In un mondo dominato da arredi fin troppo patinati, spesso con finiture lucide o addirittura metallizzate, il ritorno ad un materiale tradizionale, naturale e per di più grezzo ed esposto agli elementi – almeno in potenza – è un segno di rottura forte, una dichiarazione di intenti estetici ben precisi.
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