Colori in contrasto, geometrie rubate ai poster di Vasarely, motivi floreali di derivazione pop, fantasie che richiamano le visioni del caleidoscopio e richiedono una vista allenata. Sono questi i motivi di tendenza che investono la carta da parati, tornata in voga da tempo senza lasciar spazio a mezze misure.
Decennio di riferimento: gli anni settanta. A richiamare i decori “che fan girar la testa” hanno iniziato i locali di tendenza lasciando poi che la nostalgia e i ricordi facessero il resto: chi quella carta l’ha incollata nella propria casa, chi tra quelle geometrie ha cercato la concentrazione per fare i compiti, chi, anni dopo ha visto acqua e raschietto portare via i segni di un epoca, lasciando che i guru dello stile decretassero il trionfo del bianco.
Ora la carta da parati anni ’70 è tornata in auge ed è sempre più ricercata. I rotoli più fedeli al genere li produce l’azienda tedesca Cartadaparatideglianni70 – il nome fuga ogni dubbio – che per 9 euro vi manda a casa un fitto catalogo di provini. Per un effetto psichedelico di alto livello conviene invece affidarsi alle carte da parati del designer tedesco Markus Benesch; danno allo spazio un aspetto fluido, fatto di motivi monocromatici in movimento e sono perfette per mettere in risalto la diversità di un oggetto, una poltrona, un mobile dalla personalità definita.
Ma attenzione: niente total look. Il mix carta anni ’70, televisore Brionvega e mobiletti di formica è una noiosa copiatura. Attingere a pezzi che han fatto la storia del design e arredi moderni creando un contesto armonioso è la sfida. E la vera tendenza.
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