Si chiama semplicemente Wa, è stato ideato da Ato Design Studio e sì, è uno sgabello ma anche il punto di convergenza di due culture diverse e lontanissime. La cultura occidentale e la cultura orientale, nonostante i numerosi incontri nel corso del tempo, le reciproche influenze e l’ormai imperante globalizzazione, restano separate e fiere delle proprie differenze. Che qui vengono esaltate ma anche riunite in un unico oggetto.
L’idea era quella di esplorare i tradizionali quanto diversi modi di stare seduti in Oriente e in Occidente e creare un oggetto che potesse piegarsi all’una e all’altra abitudine. Nasce così lo sgabello che ha i suoi classici quattro piedi ma che può trasformarsi, diventando una seduta rasoterra su cui accomodarsi incrociando le gambe o sedendosi sui talloni, come nelle tradizioni orientali.
Non solo: lo sgabello si riduce letteralmente in pezzi e fornisce anche un cuscino cilindrico imbottito per riposare distendendosi. Così una sola seduta si adatta con pochi gesti a tutte le preferenze di riposo di culture completamente opposte.
Il design essenziale della seduta si fonda su tre elementi divisibili ma integrati insieme: un cuscino per la testa, una seduta da terra con schienale, una seduta classica con le gambe. Il progetto, minimale nella forma, ha un obiettivo ambizioso: incoraggiare l’interazione tra culture e persone anche tramite un oggetto di design.
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