Si chiama X Chair perché è di fatto l’elemento costruttivo e anche decorativo che salta agli occhi come prima cosa. L’ha immaginata il designer tedesco Hermann August Weizenegger per il marchio OUT, acronimo per le parole Objekte Unserer Tage, letteralmente oggetti per i nostri giorni.
La sedia è stata presentata nel corso di una mostra che il Kunstgewerbemuseum di Berlino ha dedicato all’artista ed è stata inserita tra le architetture brutaliste della struttura che si sposano così bene al concetto che la anima.
È realizzata in polipropilene riciclato al 100% e volutamente inserita tra le architetture di Rolf Gutbrod, considerate controverse perché difficilmente lasciano spazio effettivo alle mostre che dovrebbero ospitare. Per Weizenegger rappresentano la vita stessa che continuamente ci sfida e non rende le cose facili a nessuno.
L’approccio costruttivo è ecologico e sostenibile, tutti i materiali sono collezionati e riciclati localmente. E il colore, in nero opaco, rappresenta una scelta precisa perché tutti i materiali riciclati, alla fine del processo, hanno questo aspetto. Che non viene alterato ma intenzionalmente mantenuto.
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