Nick Valentijn porta in scena ad Anversa una collezione che include dodici pezzi di arredo scultoreo nati dalla mano del designer belga, senza piani prestabiliti né modelli digitali: solo schizzi rapidi e gestuali, seguiti da un processo diretto con i materiali.
Il risultato è una serie di opere che mostrano con orgoglio le tracce della lavorazione, dalle saldature alle giunzioni visibili, trasformando le imperfezioni in segni di autenticità. Il metallo è protagonista assoluto, ma non viene mai domato del tutto. Valentijn lascia che calore, peso e reazioni della materia influenzino il risultato finale, dando spazio a texture impreviste, piccoli spostamenti e forme inattese.
Questa immediatezza, affinata negli anni anche con il lavoro sull’argilla e sul legno, diventa un metodo che privilegia la sincerità del processo alla ricerca di perfezione. I pezzi hanno volumi massicci e personalità marcate. Cassettiere, sedute e complementi che richiamano funzioni riconoscibili ma ne scardinano i confini.
Alcuni si riflettono letteralmente come specchi, altri suggeriscono simbolismi più astratti. Funzione e forma si intrecciano fino a superare la soglia dell’oggetto d’uso per entrare in una dimensione autonoma, dove è la materia stessa a raccontarsi.
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