Secondo la ICO, International Coffee Organization, il consumo di caffè annuale è dell’ordine di miliardi di chili ma di tutto il caffè che consumiamo solo una piccolissima parte del chicco finisce effettivamente nella tazza, destinando all’immondizia grandi biomasse ricche di potenzialità.
Per questo nasce Hifa, una caffettiera che riutilizza gli scarti e se ne serve per far crescere i funghi, tutto nello stesso sistema. Anzi, ecosistema. L’idea di Adrián Pérez e Mauricio Carvajal, che firmano il progetto, era quella di rendere la preparazione del caffè un momento di consapevolezza e sostenibilità ambientale.
Gli scarti del caffè infatti non si buttano via ma vengono riutilizzati per coltivare veri e propri funghi commestibili su un lato della caffettiera stessa, nutrendoli con le giuste condizioni atmosferiche create dall’uso stesso della caffettiera quando prepariamo la nostra gustosa tazza da sorseggiare.
E il caffè? Gli inventori del sistema assicurano che sia buonissimo anche se dobbiamo ammettere che noi italiani siamo alquanto esigenti riguardo alla questione e probabilmente non riuscirebbero a convincerci ad una prova dal vivo. Chissà.
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