I cultori della musica classica forse inorridiranno, altri saranno stuzzicati dalla sfida che il design ha colto contro ogni previsione (e tradizione). Se da una parte la costruzione di un violino è ancora affare di liutai che si tramandano competenze da generazioni, dall’altra la tecnologia avanza e offre nuove prospettive.
Sì, è proprio di un violino che stiamo parlando e in particolare di un violino di carbonio. Super minimalista, leggerissimo, avveniristico. E tuttavia con la forma classica dello strumento, se pure un pochino rivisitata, resa più svelta e affilata.
Si tratta di un concept immaginato da James Jiang e declinato in diversi colori, con buona pace delle venature del legno, del suo profumo, delle caratteristiche sonore. Il violino in carbonio è nero, blu, rosso, verde o argento. Ma è facile immaginarlo in qualunque colore perché il materiale si presta a essere tinto.
L’idea alla base del progetto era quella di usare tutte le tecnologie più moderne e un materiale più durevole del solito legno. Ecco dunque la fibra di carbonio. La qualità audio, dicono i costruttori, è stata ottimizzata al meglio. Ma chi lo sa, bisognerebbe metterlo in mano a un violinista e chiedergli un parere. Di sicuro questo violino è meno fragile e non soggetto a problemi di temperatura e umidità.
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