L’autunno 2020 secondo Vitra: 4 ambienti per ispirarsi

Il brand svizzero Vitra lancia la nuova collezione di arredi e accessori dedicata all’autunno 2020 e subito ci conquista. Basta un’occhiata all’insieme dei pezzi che compongono la collezione per innamorarsi subito del concept minimalista ma super contemporaneo e originale.

Per raccontare la collezione sono stati immaginati 4 ambienti, ciascuno dei quali ispirato a uno specifico personaggio e arredato con creazioni di Edward Barber, Jay Osgerby, Ronan, Erwan Bouroullec, Antonio Citterio, Konstantin Grcic, Jasper Morrison e Jean Prouve.

Il primo spazio è un living, si chiama Box 1 e porta la firma di F Taylor Colantonio che l’ha immaginato per un Signor X, un eccentrico storico dell’arte romano. I pavimenti sono del 19° secolo, compaiono marmi antichi, ricchi tendaggi, colori pieni. I pezzi chiave sono il divano angolare Mariposa e la nuova edizione della Chaise Tout Bois, la sedia creata da Jean Prouve completamente in legno.

L’ambiente Box 2 è stato creato da Charlap Hyman & Herrero ed è una sala da pranzo destinata a un collezionista d’arte che ama l’estetica giapponese. L’ispirazione unisce tocco naturale e spirito industriale miscelando il vecchio e il nuovo. Damasco floreale e un pavimento di tatami dialogano con la sedia Moca di Jasper Morrison e il vaso Decoupage di Ronan e Erwan Bouroullec.

Il Box 3 è firmato dallo studio di architettura Gonzalez Haase AAS e nasce per essere uno spazio abitativo immaginato per una coppia che ha bisogno di ambienti multifunzione. Gli elementi infatti si possono tutti spostare e adibire a usi differenti. Spicca la lounge chair Citizen di Konstantin Grcic.

L’ultimo ambiente, il Box 4, è un’idea del duo di designer Daskal Loperre che l’ha ideato per una immaginaria famiglia Keller. Lo stile è minimalista e senza tempo e punta sulla qualità più che sulla quantità. Si fa notare la Lounge Choir Wood di Charles e Ray Eames.

Ti potrebbero interessare:


0 Comments

Commenta ora!

Il tuo indirizzo e-mail non verrà pubblicato.

Lascia un commento