L’arte tessile, tradizionalmente legata al mondo femminile, è spesso stata trascurata dal mondo dell’arte e vista quasi esclusivamente come decorazione più dimessa, quotidiana o addirittura legata a oggetti utili prima ancora che belli. Poi il movimento femminista ha rivendicato quest’arte e l’ha portata a nuove vette.
Dall’artigianato si è elevata ad arte grazie alle prime rivendicazioni degli anni Sessanta, ai movimenti artistici sperimentali degli anni Ottanta, alle installazioni più contemporanee. Oggi quel lungo percorso trova il suo culmine in Threadwork: Women Redefining Fiber Arts con 17 artiste che esplorano i meandri dell’arte tessile.
Il collettivo, curato da India Balyejusa e Siting Wang, espone alla Saatchi Art e mostra quanti percorsi differenti può imboccare questo tipo di arte che non è affatto ombelicale ma si apre al mondo, lo esplora, lo interpreta, addirittura lo ricrea.
Dell’esposizione fanno parte oggetti d’arte tessuti a mano e arazzi con tecniche tradizionali e materiali inattesi e innovativi. Ciò che un tempo era un lavoro da donne oggi è arte contemporanea ardita che si fa notare e ha un messaggio da portare. Anzi più messaggi: esplorare l’effimero, catturare la relazione tra uomo e natura, riciclare, riflettere sul consumismo.
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